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Cantate di legionari
canzone marcia
Ce ne fregammo un dì della galera,
ce ne fregammo della brutta morte
per preparare questa gente forte
che se ne frega adesso di morir.
Il mondo sa che la Camicia Nera
s’indossa per combattere e patir.
Duce! Per il Duce e per l’Impero
eja, eja, alalà! Alalà! Alalà!
I morti che lasciammo a Passo Uarieu
sono i pilastri del romano impero.
Gronda di sangue il gagliardetto nero
che contro l’amba il barbaro inchiodò.
Sui morti che lasciammo a Passo Uarieu
la croce di Giuliani sfolgorò.
“Ma la mitragliatrice non la lascio!”
gridò ferito il legionario al Passo.
Colava sangue sul conteso sasso
il costato che a Cristo somigliò.
“Ma la mitragliatrice non la lascio!”.
E l’arma bella a un tratto lo lasciò.
È allegro avere tutto il mondo addosso,
sentirsi in petto questo orgoglio atroce.
Siamo i più lesti a trasformarci in croce
noi, bersaglieri della nuova età.
È bello avere tutto il mondo addosso
finché giustizia il Duce non farà.
In testa è il “Primo Gruppo d’Eritrea”,
“Ventotto Ottobre”, poi “Ventitré Marzo”.
“Primo Febbraio” è un cuore solo e un balzo
in marcia dal Mareb allo Scirè.
In testa è il “Primo Gruppo d’Eritrea”:
ognuno contro venti nel Tembien.
Ci sta nei ranghi l’anima di Berta
e ci comanda un Principe Savoia,
implacabili a morte, mondo boia,
qualcuno prima o poi l’ha da scontar.
Ci sta nei ranghi l’anima di Berta:
la sventolammo sull’Amba Aradam.
Fummo noi della “Tre Gennaio” i primi
a dare il colpo all’Amba tormentata.
Ad Amba Alagi ce l’abbiam piantata
noi “Sesto Gruppo” l’asta per metà.
Fummo noi della “Tre Gennaio” i primi
a dare il colpo a Ras Mulughietà.
Aspettiamo il nemico per freddarlo
col ferro noi “Ventuno Aprile”: noi
se abbiamo il volto duro degli eroi
siam gli squadristi di Selaclacà.
Aspettiamo il nemico per freddarlo
alla romana: ferro e volontà.
Anche stroncati eccoci in marcia, pronti
a misurarci con qualunque pelle
noi della “Sesta”. Che brusio di stelle
a Mogadiscio quando si sbarcò!
Ma le ferite sono le più belle
che l’Italia del Duce ci donò.
L’abbiamo alfine la nostra ferita
anche noi: vi guardiamo bene in faccia
veterani del Carso, e andremo a caccia
insieme, a caccia grossa nel Setit.
Ci siam buscata la nostra ferita
anche noi fra i tucul ed i ghebì.
Veniamo dal vallone della morte,
forestali d’inferno allo sbaraglio,
un colpo di moschetto uno di taglio,
ad ogni colpo un ceffo nero viene giù.
Veniamo dal vallone della morte:
ci abbiamo ragionato a tu per tu.
Nomi belli d’amanti han le conquiste
del volontario: Amba Aradam – Scirè.
Quante sciarpe di seta abbiamo viste
su Amba Alagi Uorcamba Tzellerè!
Nomi belli d’amanti han le conquiste
del legionario: Amba Aradam – Scirè.
De Bono salda un conto, uno Graziani:
col barbaro faremo la “burgutta”.
O Marescialli, la vogliamo tutta
questa terra di schiavi liberar!
Una botta Badoglio, una Graziani.
Starace pianta l’asta su Gondar.
Riappare sotto il cielo di Galliano
il teschio bianco della “Disperata”:
fra Ciano ed i Mussolini che pestata
di negri, che pasticcio di tribù!
Riarde sotto il cielo di Toselli
la fiamma o Duce che accendesti tu.
I conti vecchi son belli e saldati
ma la partita non è chiusa ancora.
Quella che sorgerà è la nostra aurora,
quella ch’è sorta non ci piace più.
I conti vecchi son belli e saldati:
ci manca qualche Ras Nasibù.
Povero Nasibù, tutto vestito
a festa col suo tragico Pascià!
Tu ci mancavi ed eccoti servito…
Oh, le batoste sulla via di Harrar!
Povero Nasibù, tutto vestito
a festa col suo tragico Pascià!
Duce che hai al popolo l’Impero
noi col lavoro lo feconderemo,
col vecchio mondo diventato scemo
ci sono sempre conti da saldar.
Duce che hai dato al popolo l’Impero,
siamo pronti per te a ricominciar.
MACHINE TRANSLATION
Sing of legionnairesWords: Auro D'Alba Music: Francesco Pellegrino
march song
There fregammo a day of jail,there fregammo of ugly deathto prepare these people strongwho cares now to die.The world knows that the Black ShirtIt is worn to fight and suffer.
Duce! For the Duce and the Empireeja, eja, Alala! Alala! Alala!
The dead who left in Step Uarieuare the pillars of the Roman Empire.Drips with blood the black pennantthat against the Barbarian pinned amba.The dead left in Step Uarieuthe cross of Giuliani flashed.
"But the gun does not leave!"She cried the wounded Legionnaires Passo.Blood dripped on the disputed rockHis side that resembled Christ."But do not let the machine gun."And the weapon beautiful suddenly left him.
It is joyful to have the world on him,feeling in his chest this atrocious pride.We are the most quick to transform the crossus, sharpshooters of the new age.It's nice to have the whole world on himJustice until the Duce will not do.
At the head is the "First Group of Eritrea""Twenty-eight October", then "Twenty-three in March.""First February" is a heart and a leapmarching from Mareb to the Shire.At the head is the "First Group of Eritrea"each against winds in Tembien.
There is blood in the ranks of Bertaand commands us a Prince Savoy,implacable death, world Executioner,sooner or later someone has to scontar.There is blood in the ranks of Berta:the waved sull'Amba Aradam.
We were the "Three in January," the firstto give the coup all'Amba tormented.At Amba Alagi angry we have plantedwe "Sixth Group" auction for half.We were the "Three in January," the firstto give the shot in Ras Mulugheta.
We expect the enemy to freddarloiron us with "Twenty-April": usif we face tough heroessiam squads of Selaclaca.We expect the enemy to freddarlothe Roman and iron will.
Even here we are cut off on the march, readyto measure ourselves against any skinwe of the "Sixth". That buzz of starsMogadishu when they landed!But the wounds are the most beautifulthat Italy's Duce gave us.
We finally our injurytoo: we look straight in the faceveterans of the Carso, and we will hunttogether, to hunt big game in Setit.There we are buscata our woundedwe also between tukul and Ghebbi.
We come from the valley of death,forest of hell into the fray,a musket one cutting,at each stroke a black mug comes down.We come from the valley of death:There we reasoned face to face.
Names beautiful lovers han achievementsVolunteer: Amba Aradam - Shire.How many silk scarves have seenAmba Alagi Uorcamba Tzellerè!Names beautiful lovers han achievementsLegionnaires: Amba Aradam - Shire.
De Bono firm accounts, one Graziani:we will do with the Barbarian "burgutta".Or Marshals, we want the wholethis land to liberate slaves!A blow Badoglio, a Graziani.Starace plant auction of Gondar.
Reappears in the sky of Gallianothe white skull of the "Desperate"between Ciano and Mussolini that poundedAfricans who mess of the tribe!Riarde under the sky of ToselliDuce who kindled the flame or you.
The old accounts are beautiful and weldedbut the game is not closed yet.One that will rise is our dawn,which we are not the kind we like more.The old accounts are beautiful and welded:we miss some Ras Nasibu.
Poor Nasibu, all dressedto feast with his tragic Pasha!You missed you and you've got those ...Oh, the setbacks on the road to Harrar!Poor Nasibu, all dressedto feast with his tragic Pasha!
Duce you to the people of the Empirewe work with the feconderemo,with the old world became stupidThere are always bills to saldar.Duce that you gave to the people of the Empire,we are ready for you to ricominciar.
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